VIAGGIO IN SOLITARIA VS VIAGGIO DI GRUPPO

Ti è mai capitato di sognare una destinazione, avere il tempo per raggiungerla e visitarla, ma non la compagnia per partire?

Negli ultimi anni sempre più persone hanno trovato rimedio a questo ostacolo unendosi ai tour operator che organizzano viaggi di gruppo. Partire da solo per conoscere i compagni di viaggio, provenienti da diverse regioni italiane, una volta arrivati a destinazione, è un’ottima soluzione per non rimandare quel viaggio tanto sognato e messo nel cassetto per paura di partire in solitaria. Il gruppo è gestito da un coordinatore selezionato dal tour operator, che non ha però il ruolo di guida turistica: è piuttosto il gestore del gruppo, che può arrivare fino ad un massimo di 15 partecipanti, nonché responsabile della prenotazione degli alloggi, delle escursioni e dell’itinerario, gestendo anche i rapporti con i corrispondenti in loco.

Tuttavia anche il viaggio in solitaria sta diventando sempre più diffuso, persino in Italia. Quella che prima era vista come una follia, una roba da sfigati ed un pericolo, ora pian piano sta cominciando a diffondersi, come esperienza personale di crescita ed una forma di libertà senza eguali. Cosa che in altre culture è invece la normalità: gli israeliani, per esempio, sono soliti girare il mondo per un anno dopo il servizio militare obbligatorio; o pensiamo all’anno sabbatico pre-universitario che molti giovani europei affrontano, in particolare tedeschi, francesi, norvegesi e olandesi; per non parlare dello stile di viaggio easy-going di molti australiani che periodicamente alternano mesi di lavoro a più mesi di viaggio. 

Entrambe le esperienze sono appaganti e permettono di vivere un’esperienza così forte come quella di un viaggio in terre lontane, tra popolazioni dalle lingue e le abitudini alimentari le più disparate, in maniera totale, seppur con delle sostanziali differenze. Ecco quali:

  • GESTIONE DEI TEMPI

I tour operator che organizzano i viaggi di gruppo hanno un vantaggio significativo: quello di poter organizzare l’itinerario sulla scorta dei feedback dei gruppi precedenti e dei corrispondenti locali. I diari di viaggio e i rapporti dei gruppi passati permetteranno così di evitare magari escursioni deludenti, per focalizzarsi su ciò davvero meritevole, andando a colpo sicuro. Tutto ciò anche grazie al supporto dei corrispondenti che saranno di aiuto sia per superare la barriera linguistica, fungendo da vera e propria guida locale, sia con l’organizzazione degli spostamenti. Il risultato sarà un itinerario serrato, in cui i tempi verranno ottimizzati al secondo, permettendo di vedere il maggior numero di cose nel minor tempo possibile. 

La possibilità di appoggiarsi ad un corrispondente locale è senza dubbio un vantaggio dei viaggi di gruppo.

Per esempio una delle maggiori problematiche di un viaggio in solitaria in Cina sarà la necessità di fare interminabili file in stazione per ritirare i biglietti del treno, pur avendoli acquistati online prima della partenza. Ci si troverà così a scontrarsi con la scarsa conoscenza dell’inglese dei cinesi, e a doversi armare di infinita pazienza per le chilometriche code cinesi (preparatevi, sono onnipresenti e lunghissime!) con il rischio di poter perdere il treno e veder così stravolto il proprio itinerario.

Tuttavia il risvolto della medaglia del viaggio in solitaria è una totale libertà con la quale gestirsi. Optare per un cambiamento di itinerario last minute, godersi il brivido degli imprevisti senza ripercussioni, aprirsi ai consigli dei viaggiatori o delle persone del posto per visitare o provare un’esperienza autentica locale lontano dalle rotte turistiche, senza l’urgenza di doversi accodare al proprio gruppo, magari saltando qualche monumento o luogo di interesse: sono alcuni dei vantaggi del viaggiare in solitaria. 

  • CONOSCERE LE CULTURE LOCALI

Chi viaggia lo fa principalmente per immergersi in una cultura lontana anni luce dalla propria. Scontrarsi con costumi radicalmente diversi dai propri, assaggiare la cucina locale, ascoltare e tentare di comprendere una lingua straniera, sono tra le spinte maggiori a viaggiare, per saziare la curiosità nei confronti di mondi lontani e la voglia di esplorare. 

Sebbene i viaggi di gruppo sono spessi organizzati per provare esperienze le più autentiche possibili, spesso sono i momenti di pausa tra una visita e l’altra l’occasione maggiore per tastare la cultura locale. Le conoscenze casuali in treno o in bus, le chiacchiere con lo staff di un ostello o la richiesta di informazioni ai passanti, sono i momenti dai quali si trae il maggior arricchimento. E senza dubbio è più facile che avvenga viaggiando in solitaria, per una semplice ragione: perché si è costretti a farlo! Partire da soli non significa dover passare tutto il viaggio in solitudine. Aprirsi, superare magari l’imbarazzo, sono necessari, perché in solitaria, inutile specificarlo, è necessario far tutto da sé, non ci sarà nessuno che farà le cose al posto tuo. 

Perciò vi potrà capitare di fare l’autostop in Patagonia e dividere il viaggio in macchina con un abitante del posto; conoscere un salary man giapponese in uno di quei ristorantini minuscoli mentre state mangiando una ciotola di ramen; ancora, cercare di capire cosa rappresenti per un induista essere cremati nella città sacra di Varanasi scambiando due chiacchiere con un bramino. 

Non dico che lo si possa fare solo in solitaria, ma di sicuro è più probabile, perché durante i viaggi di gruppo si tenderà maggiormente a stare con il proprio gruppo.

  • AMICIZIE E CONDIVISIONE DEL VIAGGIO

E’ credenza comune che un viaggio in solitaria debba essere affrontato totalmente in solitudine. Niente di più sbagliato! Durante i miei viaggi in solitaria raramente mi è capitato di stare completamente solo, anzi. Questo perché per poter viaggiare senza spendere un occhio della testa è necessario dormire in ostello. Ce ne sono di bellissimi ed economici un po’ in tutto il mondo, ma soprattutto in Asia e Sud America (persino nella isolata e cara Patagonia ho dormito pagando mai più di 10 dollari a notte!). Gli ostelli sono un ritrovo di viaggiatori folli e spesso solitari, con i quali per fare amicizia basta davvero poco. Nelle sale in comune, nei bar della struttura o nelle camerate è facile conoscere gente di tutte le età proveniente da tutte le parti del mondo, con i quali scambiare due chiacchiere, condividere un’escursione in giornata, il tempo di una birra o addirittura un pezzo di viaggio. E’ incredibile come rapporti durati un arco limitato di tempo possano poi restare così saldi anche successivamente. Verrà naturale ritrovarsi o ospitare questi compagni successivamente, o essere ospitati, trovando così un posto assicurato sul divano dei vostri compagni di viaggio nei loro paesi d’origine in giro per il mondo!

Chili Kiwi Hostel, Pucon (Cile)

Questo è l’aspetto più magico ma anche a volte più triste del viaggio in solitaria. Le occasioni di rivedersi saranno comunque rare per via della distanza oggettiva che si può avere con uno statunitense, un australiano o un cileno. Mentre sarà più semplice sicuramente ritrovarsi con i compagni dei viaggi di gruppo, che saranno vostri connazionali. Questo vi permetterà di girare l’Italia e rincontrarsi più spesso.

AND THE WINNER IS…

Entrambe saranno esperienze affascinanti, che sicuramente vi permetteranno di non rimandare più un viaggio, nella perenne attesa che un vostro conoscente vi segua. 

Sono esperienze che mettono anche alla prova, soprattutto i più introversi, nel superare insicurezze e paure. 

I più avventurosi magari preferiranno gettarsi alla cieca in un viaggio in solitaria, lasciandosi andare agli imprevisti e alle conoscenze casuali, scoprendo che in realtà spesso il mondo è un posto e amichevole più sicuro di quel che si pensi.

D’altro canto, però, coltivare i rapporti con le persone conosciute in viaggio sarà più facile quando vivrete h24 a contatto con vostri connazionali nei viaggi di gruppo, e sarà più facile rinsaldarli una volta terminata l’esperienza. L’organizzazione a puntino, però, di un tour operator avrà per forza di cose anche un costo maggiore.

Per concludere, molto dipenderà da tanti fattori, in primis la vostra personalità e, in maniera più spicciola, il vostro budget. Ma quel che è certo è che entrambe vi permetteranno di lasciare finalmente il porto sicuro, mollare gli ormeggi e salpare alla scoperta del mondo.